15 set 2008

Elementare, Watson!



Tra le chicche da visitare a Londra, consiglio la casa museo di Sherlock Holmes e Dottor Watson, situata al 221b di Baker Street, anche se in realtà è tra 237 e 239, ma gli inglesi hanno voluto rispettare quanto scritto da Sir Arthur Conan Doyle che diede il numero 221b alla dimora di Sherlock. La casa è una ricostruzione di una casa vittoriana della fine ottocento, è stata inaugurata nel 1990 e le stanze rispettano le descrizioni fatte dallo scrittore.
L'ingresso, le scale che conducono al piano superiore, lo studio con le finestre su Baker Street, la camera da letto di Holmes, insomma sembra di fare un tuffo nel passato e di poter realmente affermare che Sherlock sia esistito e non sia solo un personaggio creato dalla penna dello scrittore. Nello studio al primo piano il camino acceso crea un'atmosfera di mistero.




Comparso in quattro romanzi e cinquantasei racconti, il personaggio è assurto al ruolo di icona della letteratura gialla, superando di gran lunga la fama del suo stesso creatore. Conan Doyle riversa nelle sue storie anche la sua passione per la letteratura del terrore e del mistero, come si deduce leggendo il romanzo Il mastino dei Baskerville o il racconto Il vampiro del Sussex.
La quasi totalità delle avventure di Holmes sono raccontate dal suo amico e biografo, dottor John Watson.


E' con Holmes che le tecniche di abduzione, sempre chiamate nel Canone tecniche di deduzione, assurgono al livello di scienza, anche perché l'investigatore, che vive con l'amico in quel di Baker Street al numero 221B, è ricalcato sulla figura di Joseph Bell, un brillante medico che Doyle conobbe veramente e per il quale, come si può intuire leggendo i resoconti di Watson, provava grande ammirazione a causa delle sue eccezionali capacità deduttive. Doyle conobbe il dottor Bell durante gli studi universitari e ne fu anche assistente per circa un anno, prima di laurearsi. Bell aiutò effettivamente la polizia in alcuni casi (tra i quali quello di Jack lo squartatore) e diede il suo contributo alla nascita della medicina legale.


Dopo una carriera lunga ben 23 anni, 17 dei quali in collaborazione con Watson, Holmes si ritira prima nel Sussex a studiare l'apicoltura, quindi in una fattoria a cinque miglia da Eastbourne, dedicandosi alla filosofia e all'agricoltura, non prima di aver aiutato l'Inghilterra nel corso della Prima guerra mondiale.
Il personaggio creato da Conan Doyle ha anche ispirato tantissimi personaggi della letteratura: Ricordiamo Hercule Poirot, Ellery Queen, Nero Wolfe.




Il modo di dire più tipico attribuito ad Holmes è la frase "Elementare, Watson!" ("Elementary, my dear Watson!"), quando egli spiega, con una certa sufficienza, all'amico medico la soluzione di un caso. In realtà solo al sesto paragrafo del libro, "il segno dei quattro" Holmes usa proprio il celebre "Elementare, Watson!". In una pagina della raccolta Le memorie di Sherlock Holmes, nel racconto "L'uomo deforme", Holmes invece, rispondendo ad una domanda di Watson, fa semplicemente uso del modo di dire: "Elementare!" Anche la pipa e il cappello, divenuti per il grande pubblico gli elementi distintivi di Sherlock Holmes, sono in realtà apocrifi, invenzioni posteriori, in genere di origine teatrale, riprese poi dal cinema.

4 commenti:

the Tramp ha detto...

Sul comodino ho il libro "Tutto Sherlock Holmes" che avevo iniziato a leggere ma poi...forse, dopo aver letto il tuo post, riprovo a leggerlo, anche perchè le storie sono molto accattivanti. Maledetta stanchezza...

mafalda ha detto...

Mi piace Conan Doyle, di lui ho lettoè "Mondo perduto", bellissimo e molto affascinante, sul personaggio di Holmes non ho letto niente, ma ricordo il bel intitolata "Piramide di paura" dove c'è l'incontro tra Holmes,ragazzo,e Watson,anche lui ragazzo.E' uno di quegli autori che devo approfondire, al momento sto cercando di finire il libro "Eclipse", saga di un umano ed un vampiro, scritto per le adolescenti, ma molto bello da leggere anche per gli adulti, appena lo finirò ne parlerò sul mio blog.
Ti ringrazio per il premio davvero inaspettato.Per le foto su Londra dovresti cercare di metterle più grandi, perchè così non vengono viste bene e passano inosservate, chi ama viaggiare vuol vedere bene i posti............Anche perchè non sono mai stata a Londra e voglio vedere bene i luoghi per poter stuzzicare la voglia di andare a vedere i posti fotografati.
Buona giornata
Mary

the Tramp ha detto...

Ciao Neverland, passa a trovarmi, hai vinto il premio Proximidade.

Neverland ha detto...

Grazie infinite, appena possibile lo posterò!