26 apr 2009

British Women: Maria I d'Inghilterra


Un personaggio storico che, purtroppo, ha sempre avuto una connotazione negativa per il suo contrasto con Elisabetta I, in realtà ingiustamente vista come inopportuna e sleale è un personaggio molto affascinante, una vittima della spasmodica ricerca di un erede maschio da parte del padre Enrico VIII. Il travaglio esistenziale di Mary e le sue azioni dovrebbero essere giudicate diversamente in un’epoca tanto lontana da quella in cui visse e permettere di riscattarla e rivalutarla. Il favore del popolo inglese verso l’evangelismo trasformò una regina legittima in un’usurpatrice violenta inesorabilmente destinata a lasciare il trono d’Inghilterra alla sorellastra Elisabetta.



Nata nel 1516 a Greenwich da Enrico VIII e Caterina di Aragona Maria, fu quarta e penultima monarca della dinastia Tudor. Trascorse un'infanzia felice, circondata dall'affetto dei genitori e dalle attenzioni della corte, la sua vita subì un brusco trauma quando Enrico VIII divorziò dalla moglie per sposare Anna Bolena, e mostrò un progressivo disinteresse nei confronti di Maria; che culminò, dopo il matrimonio con la Bolena, nell'astio dovuto al rifiuto della ragazza di riconoscere la nuova regina. Maria, che era ormai una giovane donna, fu allontanata dalla madre e non la rivide mai più. Da principessa, venne retrocessa al titolo di Lady Maria dopo la nascita di Elisabetta e dichiarata illegittima, le venne imposto di far parte del seguito dei servitori della nuova infanta reale. Le umiliazioni subite da Maria furono tantissime: il padre non volle mai vederla, ed ordinava che fosse chiusa nelle sue stanze quando si recava a far visita ad Elisabetta. Maria conobbe un breve periodo di pace con l'esecuzione di Anna Bolena e l'ascesa al trono di Jane Seymour, che si mostrava benevola nei suoi confronti, come pure la quarta consorte di Enrico VIII, Anna di Cleves. Alla morte del fratello Edoardo, salì al trono Jane Grey, che fu regina d'Inghilterra per soli 9 giorni: infatti, Edoardo, manipolato dagli uomini di potere della sua corte, fu convinto ad apportare delle modifiche alla legge di successione del padre, e ne promulgò una nuova che escludeva Maria dalla stessa per evitare la ricaduta dell'impero in mano ai cattolici. Maria, supportata dal popolo, che la considerava la legittima erede al trono, e dalla gran parte degli uomini politici del paese, rivendicò i suoi diritti alla successione, fu acclamata regina ed incoronata il 19 luglio 1553 a 37 anni. Il disconoscimento da parte del padre Enrico VIII, non permise a Mary di ricevere l’educazione riservata ad una futura regina, infatti quando salì al trono non aveva alcuna preaparzione politica o strategica. Il suo primo obiettivo era la restaurazione della religione cattolica e necessitava di un erede cattolico per continuare la sua battaglia, quindi cercava disperatamente un marito. Carlo V le consigliò suo figlio, Filippo ma questo significava in pratica la conquista asburgica dell’Inghilterra subito dopo le nozze. I consiglieri erano in disaccordo su questa scelta (e lo sarebbe stato anche il popolo), perché nessuno straniero era mai salito al trono dai tempi di Guglielmo il Conquistatore. Nonostante tutto amava Filippo ed era intenzionata a sposarlo, ma per sposare un parente le occorreva una dispensa papale. Filippo, infatti, era nipote da parte di padre di Giovanna di Castiglia "la pazza", sorella di Caterina d'Aragona, madre di Maria. La Camera dei Comuni guidata propose a Filippo alcune condizioni per il matrimonio, con lo scopo di garantire all’Inghilterra dei vantaggi. Ma il sovrano spagnolo non accettò. La Spagna era legata al Papa. Gli "eretici" erano contrari a questa unione e tramavano contro la regina: da ogni regione d’Inghilterra si elaboravano piani insurrezionali. In primavera il Kent si sollevò e in poco tempo Londra fu assediata e minacciata dai ribelli. Maria si rifugiò con i cittadini nel municipio e fece sbarrare le porte della città. La rivolta fallì e i ribelli furono impiccati alle porte di Londra. I cospiratori intendevano assassinare Maria e insediare al suo posto Elisabetta. Maria giunse alla conclusione che ogni sedizione proveniva dagli evangelici che considerava eretici; ne seguì una repressione per la quale si guadagnò proprio il nome di Maria “la sanguinaria”; sospettò anche della sorellastra Elisabetta ma non riuscì mai a provare un suo coinvolgimento nelle cospirazioni. Il 25 luglio 1554, a Winchester, il vescovo Gardiner celebrò il matrimonio fra Maria e Filippo. L’arrivo degli spagnoli portò malcontento nel Paese e la paura dell’Inquisizione si fece presto realtà quando il vescovo di Londra, Bonner, aprì la caccia agli eretici nella sua diocesi. Per Maria l’unico modo per continuare la sua lotta a favore del cattolicesimo era la nascita di un erede, che però non arrivò mai. L'ultima illusione per questa sventurata regina venne proprio con l'avvicinarsi della morte, che le si manifestò con un ingrossamento del ventre e la scomparsa delle mestruazioni. Credeva di essere, finalmente, incinta del sospirato erede. Quando i mesi trascorsero e del nascituro non ci fu traccia tutti compresero che si trattava di un tumore. Maria rifiutò, tuttavia, di firmare la condanna a morte di Elisabetta, sua sorella che dopo la sua morte avvenuta nel 1558 venne incoronata regina.

10 apr 2009

ABRUZZO


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