Il Monument è stato progettato da Christopher Wren e Robert Hooke per commemorare il grande incendio di Londra del 1666. I visitatori possono raggiungere la cima di questa pietra miliare della storia di Londra, costruita nel 1677, salendo 311 scalini, per ammirare lo straordinario panorama della città. Ad ogni persona che porta a termine la scalata del Monument viene rilasciato un certificato che ne attesta le capacità atletiche.
Il Grande incendio di Londra si propagò nella City di Londra dal 2 al 5 settembre 1666 e fu una delle più grandi calamità nella storia di Londra. Distrusse 13.200 abitazioni, 87 chiese parrocchiali, 6 cappelle, 44 "Company Hall", la Royal Exchange, la dogana, la Cattedrale di San Paolo, la Guildhall, il Bridewell Palace e altre prigioni cittadine, la Session House, quattro ponti sul Tamigi e sul Fleet, e tre porte della città. Lasciò senzatetto 100.000 persone, un sesto della popolazione della città dell'epoca. Il numero di vite perse nell'incendio non è conosciuto, ma si ipotizza che a migliaia abbiano perso la vita nelle fiamme. L'incendiò scoppiò di domenica mattina, il 2 settembre 1666. Iniziò in Pudding Lane, nella casa di Thomas Farrinor, un fornaio del re Carlo II. Si dice che l'incendio ebbe inizio perché Farrinor dimenticò di spegnere il forno prima di ritirarsi per la sera. Farrinor e la sua famiglia si misero in salvo uscendo da una finestra del piano superiore. La domestica del fornaio non riuscì a fuggire e fu la prima vittima dell'incendio. Molti degli edifici di Londra all'epoca erano costruiti con materiali combustibili ma ben resistenti al fuoco, come il legno strutturale, a cui però venivano accostati altri materiali altamente combustibili, come la paglia. Le scintille che partivano dal negozio del fornaio ricaddero sulle costruzioni adiacenti. Spinto da un fortissimo vento, una volta innescato l'incendio cominciò a diffondersi. Ma la diffusione del fuoco fu aiutata fondamentalmente dal fatto che gli edifici erano costruiti troppo vicini l'uno all'altro, con solo stretti vicoli tra loro. Si ritiene che la furia distruttrice di questo incendio non sia mai stata superata al mondo da un incendio accidentale.
All'interno delle mura esso consumò quasi cinque sesti dell'intera città, e fuori dal perimetro delle mura colpì uno spazio esteso quasi quanto la sesta parte che non fu toccata dal fuoco all'interno. Praticamente nessun edificio che venne a contatto col fuoco rimase in piedi. Edifici pubblici, chiese e abitazioni vennero accomunate da un unico destino. Dopo l'incendio, iniziò a circolare una voce per cui questo faceva parte di un complotto cattolico. Per quanto distruttive furono le conseguenze immediate dell'incendio, dei suoi effetti beneficiarono le generazioni successive. Esso debellò completamente la grande peste, che solo l'anno prima si era presa 68.590 vite. Gran parte delle strutture pubbliche, la regolarità e bellezza delle strade, e la grande salubrità ed estrema pulizia di gran parte della città di Londra che possiamo ammirare, sono dovute a questo evento. Due commissioni, entrambe di tre membri, furono incaricate di ricostruire la città dopo l'incendio: una, nominata dal Re, comprendeva Christopher Wren, l'altra, nominata dalle autorità cittadine, includeva Robert Hooke. Wren e Hooke ebbero la parte principale nell'opera di ricostruzione sia per il loro ruolo pubblico che come architetti privati. Il progetto originale prevedeva di ricostruire Londra in mattoni e pietra, con pianta a griglia e con viali e piazze in stile "continentale". Ma poiché le fondamenta di molti edifici erano sopravissute, le dispute legali sulla proprietà del terreno posero fine all'idea della griglia. A partire dal 1667 il Parlamento raccolse fondi per la ricostruzione tassando il carbone, e la città venne riedificata sul piano stradale esistente, ma in mattoni e pietra e con un migliore sistema fognario e viario. Questa è la ragione principale per cui Londra oggi è una città moderna che mantiene un disegno medioevale delle strade.
3 commenti:
Un triste evento, di quelli che lasciano il segno sulla storia di un paese. Da qui si vede pero' la grandezza degli inglesi: ne sono usciti fuori alla grande, ricostruendo la citta' in modo migliore e realizzando quella spettacolare City che conosciamo oggi.
Posso dire che diventa sempre più interessante il tuo blog...:)
@ the tramp,loro fanno tesoro del passato ma soprattuto pensano al futuro.
@ ebalsemin, grazie per il complimento, cerco solo di trasmettere quello che conosco e spero di incuriosire chi non conosce londra. Le città sono molto di più di qello che è nelle copertine dei depliant turistici. le città respirano,crescono e ci sopravvivono. Dobbiamo amarle sono musei senza mura, sono libri di storia da sfogliare, sono opere d'arte.tu che vivi in una delle città più belle delle mondo sai di cosa parlo.
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